Foto 0: tracolla di Valentino. Pvc con profilature di pelle color carne e borchie. |
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l’ha annunciato con tanto di squilli di trombe tra gli imperdibili must-have di stagione, eppure a me
sembra che la borsa in pvc non sia
proprio un’invenzione della Maison
Valentino.
Furla
sperimenta da anni con materiali innovativi nel bag design, per dirne una. E la
sua ultima nata, la Candy Bag (foto 1),
è il risultato di una lunga ricerca nel campo delle commistioni tra pellame e
plastica.
Volendo rimanere nell’ambito delle
grandi firme, anche Prada ha lanciato
sul mercato un bauletto in pvc, profilato in pelle nera a contrasto per le
prossime primaverea-esatate 2013. (foto 2)
Inoltre vi è un precedente illustre,
di qualche anno fa, che mi fa proprio pensare che il pvc abbia la memoria corta: la casa francese del lusso per
antonomasia, Louis Vuitton, aveva già
fatto un esperimento simile, molte stagioni fa – che oggi ha riproposto,
rivisitato, nella versione trasparente con logo e profilature bianche (foto 3)
–
L’esperimento era talmente piaciuto
che subito gli ambulanti di mezzo mondo si erano organizzati per la copiatura selvaggia,
che in un batter d’occhio si è immediatamente così commercializzata, deprezzata
ed infine svenduta, che per un’intera stagione le signore alla moda non hanno fatto
che invadere le spiagge del Lido di
Venezia con le loro maxi shopper
Vuitton in pvc, relegando queste borse al solo utilizzo da mare.
Già l’anno successivo, al ritorno della bella stagione, non se ne poteva più di queste onnipresenti borse in plastica, che infatti furono prontamente dismesse e richiuse in un cassetto per essere impunentemente dimenticate dalle fashioniste. Ma non dai fashion designer! che con il consueto meccanismo di cicli e ricicli della moda, le hanno tirate fuori in massa per la primavera-estate 2013.
Foto 1: Candy Bag di Furla in pvc con fondo a contrasto. |
Foto 2: Bauletto Prada in pvc con profilature in pelle nera e chiusura-gioiello a portafoglio. |
Foto 3: Louis Vuitton, collezione S/S 2013, in pvc trasparente con logo bianco a contrasto e profilature bianche. |
Ora questi trasparenti accessori di
lusso si possono ammirare nelle vetrine, non solo di Furla, dove campeggiano da
anni, ma anche di Vuitton (nuovamente), di Prada e di Valentino.
A quest’ultimo, o meglio, ai suoi
designer Chiuri e Piccioli, va però il merito di aver ‘sfornato’ l’eccellenza (foto 0).
Perché, se anche resta il dubbio
amletico sulla non-praticità di queste pochette, dove il poco che entra è anche
in bella vista per tutti i ladri e malintenzionati di turno, la più bella della
categoria è senza dubbio la tracollina di Valentino, profilata di pelle color
carne e borchiata, a ricalcare il mood delle collezioni passate della Maison, con un gusto più aggressivo che
compensa piacevolmente la trasparenza. Perché, se è vero che la borsa nasce
coprente proprio perché ci sono cose che una signorina porta con sé, ma
preferisce nascondere (chi infatti si sognerebbe di infilare in bella vista
l’assorbente di scorta nella sua pvc? O anche solo i fazzolettini di carta…),
le borchie sembrano lanciare invece il messaggio opposto: sono una lady di
classe e non ho nulla da nascondere nella mia Valentino!